LETTERA APERTA AL DIRETTORE ASL DR.ROSSI
Caro Direttore
Nel darle il benvenuto in questa città e questa provincia e augurarle buon lavoro, vogliamo richiamare la sua attenzione sui bambini di Taranto, in particolare i neonati che vedono la luce in questo territorio.
Tutti i bambini hanno diritto di nascere in sicurezza, in strutture adeguate e assistiti da personale qualificato che sia che in grado di fronteggiare qualsiasi situazione possa complicare un evento così naturale, come ad esempio la prematurità, la presenza di patologie più o meno gravi, o eventuali complicanze (inaspettate) legate al parto.
Assistere pertanto, ad una progressiva riduzione del personale medico, ma anche infermieristico assegnato alla reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (che comprende anche il Nido) di Taranto è fonte di grande preoccupazione perché è evidente che non si possono garantire standard adeguati di assistenza se non si dispone di personale.
Ci consta che da oltre un anno la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale stia vivendo un gravissimo disagio nell’assicurare l’assistenza necessaria proprio per la mancanza di medici.
La Neonatologia e TIN di Taranto deve garantire la gestione dei neonati critici ed estremamente prematuri provenienti da tutti i punti nascita della provincia (ma anche da fuori provincia) e assicurare contestualmente la presenza di un neonatologo H24 per l’assistenza a tutte le nascite.
Ma anche la provincia risulta essere sprovvista delle professionalità necessarie per assolvere al meglio la propria funzione; infatti, compete a questo livello la gestione dei neonati già a partire dalla 34° settimana di gestazione e dei neonati con patologie minori. Purtroppo una percentuale significativa di questi neonati, gestibili in periferia, viene trasferita a Taranto accentuando drammaticamente il disagio per il personale e i rischi per i neonati.
Tutto questo richiede, a nostro parere, scelte gestionali coraggiose da parte del management aziendale per garantire la necessaria sicurezza ai bambini e alle loro famiglie ovunque, al centro e in periferia.
Come associazione impegnata ad offrire ai neonati di Taranto e alle loro famiglie le migliori opportunità contribuendo al miglioramento dell’assistenza, rivolgiamo il nostro appello, alla direzione aziendale appena insediata, perché si faccia carico dei gravi problemi denunciati.
Chiediamo di individuare e mettere in campo soluzioni che restituiscano al reparto di Neonatologia e TIN di Taranto le migliori condizioni operative per assicurare ai nostri bambini e alle loro famiglie l’assistenza più qualificata e sicura di cui si possa disporre; oggi con un organico medico ridotto, di fatto, a sei unità i potenziali rischi per i nostri bambini sono davvero elevati!
Inoltre, il dato incontrovertibile della estrema vulnerabilità sanitaria della popolazione pediatrica, documentata dal recente studio SENTIERI, richiederebbe, a nostro parere, il potenziamento dell’offerta sanitaria non solo in un’ottica preventiva ma anche curativa. Si può affermare, senza possibilità di smentita, che in questo territorio la salute materno-infantile è a rischio ed è questione di grande impatto sociale!
Per questo è necessario che ognuno, istituzioni, cittadini, associazioni, ognuno per la propria parte, debba contribuire ad invertire un trend estremamente negativo per questa comunità, penalizzata da una crisi sociale, ambientale ed economica di dimensioni allarmanti che la colloca, per qualità di vita ed occasioni di crescita, negli ultimi posti in graduatoria. Come associazione intendiamo onorare gli impegni che abbiamo assunto costituendoci, a cominciare dalla promozione di iniziative concrete per migliorare la cura e l'assistenza dei neonati ricoverati in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale e dalla collaborazione per risolvere problemi di tipo organizzativo.
Vogliamo, pertanto, affiancare gli sforzi degli operatori per rispondere alla loro mission professionale e siamo disponibili a confronti e collaborazioni, non solo per cercare le migliori soluzioni organizzative ma anche per impegnare le scarse risorse di cui disponiamo per dare respiro e speranza ai neonati e alle loro famiglie, in primis, ma anche a coloro che di questi dovranno farsi carico.